giovedì 12 gennaio 2017

Tic Tac

Non so perché. Non sono mai stata una che ambiva ad accasarsi il prima possibile e ad avere figli. Ho sempre pensato che probabilmente sarebbe arrivato un momento in cui mi sarebbe passato per la testa, certo, ma non cosi presto.
Non so cosa sia cambiato. Ho questo bisogno che non riesco a descrivere, molto intenso e profondo, che da un bel po' mi ronza nello stomaco.
Io mi sento pronta. Mi sento piú che pronta, da tempo.
Ma capisco che non sia cosi per tutti e certo non vorrei mai mettere al mondo una creatura con il seme di qualcun'altro e pensare che é qualcosa che voglio solo io. Non ci riuscirei,,,
Sembra che la parte piú difficile di un'inseminazione da donatore sia quella che affronta l'uomo, poiché privato di quel senso di virilitá, orgoglio, o come si voglia chiamare. Ma anche per la donna é difficile.
Solo l'idea a me sembró inizialmente qualcosa di insormontabile. Io che se mi immaginavo un figlio potevo solo raffigurarmelo in una versione di L da bimbo. Sapere che partorirai un essere umano che non ha nulla di quello di cui ti sei innamorata... non é immediatamente facile da accettare.
So che la cosa piú importante é come cresci un figlio e non da dove viene. Ma mentirei se dicessi che la cosa non mi tocca.
Non oso immaginare per una persona che deve crescere un figlio "di un'altro" che non é nemmeno sicuro di volere.
Che fare quindi?
Aspettare? Procedere?
Invidio le persone a cui "capita", perché non devono fare una scelta, ma accettarla e basta.
Non devono soppesare le tempistiche, la situazione lavorativa, l'etá, il luogo in cui vivono, le spese, il cambiamento della routine, e altre millecinquecento cose.
Capita e basta. Non fai altro che prenderne atto.
Li invidio davvero.
Non si puó scegliere quando avere il figlio "di un'altro". Non prendiamoci in giro.