lunedì 31 dicembre 2012

Riflessioni...

Oggi ho partecipato ad un colloquio di dimissione di un paziente, la moglie (ormai ex) e lo psichiatra. Questo uomo ha tentato il suicidio poichè si è reso conto che la sua relazione stava finendo. La coppia ha un figlio, di 10 anni, che sta vivendo questa separazione in pieno.
Lo psichiatra ha detto che la cosa più importante è tutelare il bambino, perchè a questa età non ha la giusta razionalità per soppesare in modo adulto le ragioni e la situazione in generale che si presenta in caso di divorzio. Ha spiegato che egli definirà nelle due figure quella "buona" e quella "cattiva"... in quella età si inizia a farsi l'idea di come deve essere una relazione, dei ruoli, dei rapporti... un bambino si porta dietro tutta quella che è l'esperienza di una separazione e, in base a ciò che interpresta, mette le basi per le sue future relazioni. Se subisce negativamente questo passsaggio ne sarà influenzato e ciò si rifletterà sulla sua vita.
Se giungerà alla conclusione che in un rapporto arriverà un momento in cui la coppia non avrà più ragione d'essere, vivrà con questa consapevolezza e da qui avrà un rapporto ansioso, avrà paura di essere abbandonato.
Ha detto che è una situazione delicata, che deve essere presa con le pinze e che gli deve essere spiegato tutto con cautela.
Io ho scoperto dei miei genitori perchè ho visto mia madre piangere e mio padre scaraventarla contro l'armadio e darle uno sberlone. Non so quanto io sia stata condizionata dal mio passato, non so se i miei l'abbiano gestita bene o sbagliando di grosso. Probabilmente ne sarò stata influenzata, non so in quale misura.
So solo che vedo sempre qualcosa che non va nelle mie relazioni. E ho paura, sempre, di rimanerci pugnalata. Forse per il divorzio dei miei, forse solo perchè sono terribilmente insicura della mia persona.
Non ho una risposta per quest'anno. Ma va bene così, non è stato granchè come anno, tanto vale confidare nel prossimo.

martedì 18 dicembre 2012

Scomparire

Me ne rendo conto ogni giorno di più. Sono piccole cose o dettagli importanti, sono gesti, frasi, sguardi, che me lo fanno capire. E ho paura ad ammetterlo, forse perchè non ho davvero la forza dirlo ad alta voce.
Mia nonna sta scomparendo, lentamente.
Ci sono momenti dove per spiegarle una cosa, stupida e banale, inizio a ripeterla anche 5 o 6 volte cambiando le parole, invertendo i lemmi, facendo paragoni. E lei mi dice che ha capito e quando me lo ripete per provarmelo mi pronuncia un quarto di quello che ho detto, se non il contrario. Oppure capisce, poi se lo dimentica e mi dice che di quella determinata cosa non le ho mai parlato.
È quasi sempre lucida, poce volte farnetica cose senza senso, ma ci sono periodi in cui ha forti paranoie nelle quali vede che tutti la vogliono fregare: quelli della Tim, quelli del Gas, quelli dell'Enel, la cassiera del supermercato, e via dicendo.
Una delle cose che mi fa più paura è scomparire. Perdere quello che di te ti contraddistingue, come essere umano e come persona a sé stante. Smarrire la propria autonomia di pensiero, il proprio insieme di esperienze e vissuti che ti definisce e ti caratterizza da qualsiasi altro individuo. 
A volte temo che finirà con avere l'Alzheimer. Questa malattia tanto frequente quanto devastante.
In questo caso perdi tutto. Dal tuo essere, al sapere chi sono le persone che ti stanno accanto. Dimentichi quello che eri e quello che sei, ciò che hai condiviso con i tuoi familiari diventa solo un'ombra sempre più offuscata e indistinta.
A volte te ne rendi conto. Capisci la retrocessione della tua mente e del tuo pensiero. Lo sai, che prima o poi non riconoscerai nemmeno chi hai amato o perchè lo hai amato. Rimarrai solo un corpo privo di un incoscente contenuto, perso chissà in quale antro della tua mente.
Non riconoscendo più nessuno e perdendo il tuo orientamento spazio-temporale, sarai soltanto una scatola di carne che rinchiude una profonda solitudine.
Non credo esista tristezza più grande. 

Semmai invecchiando, un giorno, capirò di star scomparendo, penserei subito al mezzo più veloce e indolore per morire. Sarei conscia di avere ancora una scelta e di poterla prendere in modo autonomo e con la mia testa. E credo sarebbe una morte ricca 100 volte più di dignità e di integrità.

sabato 15 dicembre 2012

Se fossi qui...

Vorrei che fossi qui, adesso.
Se tu ci fossi, io credo che non starei stesa sul pavimento del bagno.
Mi sento così male che mi piacerebbe staccarmi la testa, reciderla nettamente, così da cancellare ogni pensiero che mi passa per il cervello. Non credo di potercela fare, di poter continuare così.
Vorrei che fossi qui a stringere questo stupido corpo, a dirmi che sono comunque bella per te anche se mi faccio schifo, vorrei che mi tenessi le mani e me le scaldassi. Vorrei che mi accarezzassi i capelli.
Vorrei anche poter riuscire a piangere, ma le lacrime mi si sono bloccate nelle congiuntive. Vorrei piangere per liberarmi di questo dolore, ma ne sono incapace perchè penso anche che il mio regime mi renderà magra e felice, un giorno. Se solo riuscissi a mantenerlo, ad essere costante una volta nella vita, se solo non mi strafogassi di cibo quando sono da sola, quando mi sento quel vuoto dentro che provo a colmare con centinaia di calorie.

Vorrei che fossi qui, adesso.
Se tu ci fossi, mi sentirei al sicuro, saprei come controllarmi, saprei come scacciare la malinconia, sapresti riempire tu questo vuoto immenso che mi sta dentro.
Ma non ci sei e mi sento apatica, asociale, desidero solo dormire. Addormentarmi senza mai svegliarmi. Vorrei invecchiare nel sonno, finchè non torni.

sabato 8 dicembre 2012

Ignoranza

Se c'è una cosa che non sopporto e che mi manda in bestia, sono le persone che parlano proprio solo perchè hanno la bocca ed esprimono fermamente le proprie opionini riguardo a qualcosa che non conoscono. Ecco, una di queste persone è la compagna di mio padre. Certe volte mi chiedo come faccia lui a stare con una persona così insipida e ignorante.
Oggi mi ha proprio tirato a cemento ed è stato difficile stare zitta. Ho mantenuto il silenzio solo perchè era il compleanno di mio padre e non mi andava di polemizzare.
Sono stata anche brava a pranzo, nonostante il cibo in quantità tali da poter saziare un reggimento.
Odio sempre di più le feste, ma voglio superarle con dignità e soprattutto senza strafogarmi di merda.

Tra me e Luca va meglio, credo che torneremo insieme quando torna. Non credo esistano altre persone oltre lui capaci di amarmi così tanto. Dovrei pensare di essere fortunata, ma mi chiedo solo "perchè? cosa vede in me di così speciale?".
Ho sempre la paura che un giorno penserà che io non sono all'altezza per lui, che magari si sta accontentando, che può esserci di meglio... sa così tante cose, è intelligente più di quanto sembra e riesce sempre a stupirmi. Giorni fa mi ha recitato a memoria delle poesie, e io invece mi ricordo solo "mi illumino d'immenso" (che anche un imbecille è capace di rammentare 3 parole in croce).
Io a confronto suo sono ignorante in una immensità di cose. A volte mi sento a disagio, quando mi parla di qualcosa che non conosco, e a casa me lo cerco su internet... poi dopo un po' me ne dimentico.
Io le uniche cose che so sono quelle "mediche" che studio... e a volte gliele racconto e gliele spiego.
Che stupida.
Per Natale e per il suo compleanno ho deciso di non comprare regali, ma di farli con le mie mani. Un po' perchè non esiste in commercio ciò che avevo in mente, un po' forse per dimostrargli che sono capace anche di fare cose che non si aspetta, che non ho mai fatto (e infatti sto "studiando" molto per riuscirci bene).
Vorrei solo essere la persona che si merita.

lunedì 26 novembre 2012

LA merda.

Mantenere il controllo è sempre più difficile. Stare a casa, da sola, con la dispensa piena non mi aiuta per niente. Mangio, fumo, mangio, fumo, mangio, mangio, MANGIO porcoddio.
Le soffoco così la noia, la tristezza, il tempo.
Una settimana fa è tornato Luca. Mi sono rilassata, ho abbassato la guardia e la sua presenza mi ha portato a mangiare come un porco. Il pranzo da sua madre, mangiare fuori, la pizza, le porcherie e tutto lo schifo che potevo ingerire, l'ho ingerito. E sono rimasta impassibile, ho evitato di pensarci, ho sopportato il senso di colpa senza fare nulla per limitare i danni.
Non mi sono pesata per 5 giorni. E quando l'ho fatto avrei tanto voluto strapparmi le viscere.
Giovedì la bilancia segnava un merdoso 64.4!
Ho fatto così schifo da prendere quasi due chili, tutta la fatica sprecata di questi 2 mesi buttata nel cesso in nel giro di 5 fottuti cazzo di giorni.
Ero così incazzata con me stessa, che la prima cosa che ho fatto dopo essere scesa dalla bilancia è stata aprire la dispensa. Ahaha, patetica!
Ho dovuto riprendere immediatamente un regime severo. Oggi un meritato 62.8.
Vedi, a fare la lurida? è un attimo ricadere nelle solite cazzo di abitudini.
Ma me lo merito: nessuno mi ha obbligato a strafogarmi di merda. Quindi zitta e a regime.

giovedì 15 novembre 2012

Impotenza

Non è da molto che l'ho capito. Ma la cosa più difficile nell'avere un disturbo alimentare, oltre a doverci convivere e lottare, è avere qualcuno vicino a te che ne soffre e non ne sa uscire.
A maggior ragione se questa persona la vedi consumarsi sempre di più e noti come lentamente viene risucchiata dal circolo vizioso.
Soprattutto quando vorresti fare qualcosa, ma sei l'ultima persona al mondo con il diritto di dare un consiglio... perchè te per prima sai che non lo seguiresti. È come predicare bene e razzolare male.
La sensazione di impotenza che si prova regala tanta tristezza: fare da astante non piace a nessuno. Vorrei fare qualcosa di buono, dare una mano, ma io stessa non ho la soluzione a questo problema che condivido. Forse l'unica cosa che si può fare è stare in silenzio, abbassare lo sguardo, prendere uno spunto di riflessione anche per se stessi. E mi dispiace.
Se questa persona dovesse stare male per via di questo disturbo, penso che mi sentirei tremendamente in colpa, per aver saputo e non aver fatto nulla. Per non averci provato nonostante la poca credibilità.
Penso anche che certe guerre si possono vincere solo da sole. E, per quanto gli altri ti possano sostenere, la volontà deve nascere soltanto da se stessi... e questa molte volte non basta, per stare bene con il proprio corpo.
Il corpo può essere una prigione: ci si sente costretti, asfissiati, rinchiusi. Se avessi un superpotere sarebbe quello di poter dare ad ognuno la scatola di carne che desidera.
So che per qualcuno sarebbe il sollievo più grande e il regalo più bello.

martedì 13 novembre 2012

Non lo so!

Stanno per avvicinarsi le feste di Natale e io mi sento già morire. Le odio, odio tutte le tavole imbandite e i parenti che ti spingono a mangiare, perchè "è Natale, e non si fa dieta a Natale".
Sono un po' indietro sulla mia tabella di marcia e temo davvero di non riuscire a perdere il peso che mi manca per fine anno... non senza ricorrere a certi metodi che sto cercando di accantonare.
Ma ci proverò... e spero che il tirocinio, tra un mese, mi dia un aiuto sufficiente. Più movimento, uguale più calorie consumate. Incrocio le dita.
63,5
62,7

Io e Luca ci siamo lasciati definitivamente qualche tempo fa. Mi ha rifilato delle balle e sono la cosa che meno riesco a sopportare. Continuiamo a sentirci, ho deciso così perchè se non lo avessi fatto lui ci sarebbe stato ancora più male e non mi andava... alla fine ci tengo ancora davvero tanto.
Mi si sono presentate alcune occasioni per poter approfodire altri rapporti con ragazzi, magari anche carini e simpatici, altri solo simpatici... però boh, sono bloccata. Tendo a farne un eterno paragone e in questo confronto è sempre Luca a vincere. Forse perchè non credo esista una persona così adatta a me come lui.
Sono confusa. Avrei davvero voglia di fargliela pagare, si andare con chiunque, di divertirmi per farlo rodere perchè mi ha fatto stare da cani e un po' se lo merita. Ma sono una stupida innamorata e basta.
Dico che non me ne frega, ma poi sotto-sotto me ne frega eccome. Eppure si scontra sempre con un iceberg di ghiaccio... non so come faccia ad avere ancora la costanza nello "starmi accanto".
Tra 4 giorni lo vedrò, perchè torna qui per 2 notti. Non so come comportarmi, non so cosa dire, cosa fare. Mi sento così scombussolata che forse (FORSE) preferirei non vederlo, così da non dovermi scervellare.
Lo bacio? Non lo bacio? Dormiamo insieme? No?
Sembrano stronzate, però non lo sono... Non voglio tornare insieme a lui per ora, al massimo a dicembre quando torna per 3 settimane, o a fine gennaio quando torna definitivamente. Non mi va di stare insieme a lui quando siamo così lontani. Sarebbe solo un rapporto deleterio, che porterebbe a situazioni difficoltose.
Mi ha preso un regalo e io non so se ricambiare.
Non lo so, non lo so, non lo so. 
La frase dell'anno!

domenica 21 ottobre 2012

Il medico legale di te stesso

Ho inciso la mia pelle, i tessuti, tutti gli strati fino ad arrivare in fondo, oltre i muscoli e le ossa.
Mi sono intromessa nell'intimità di questa carne, per frugare, analizzare, rispondere.
Ho osservato ogni centimetro di questa me materiale, ho toccato gli organi e ne ho tastato la consistenza, ho preso piccoli pezzetti di ognuno. Mi sono sporcata queste mani pallide con il sangue pigro dei vasi. Non so se esso abbia davvero la voglia di nutrire ogni parte di me. Il cuore ad esempio, quello lo lascerebbe volentieri senza ossigeno, asfissiato e contratto... ma senza questo muscolo nemmeno il sangue ha la forza di fluire, quindi lo nutre lo stesso, ma il minimo indispensabile. Solo per salvaguardarsi, per sopravvivere, anche se deve scorrere lento e pigro, anche se deve faticare.
Ho estratto ogni organo. Stupidi tessuti che sanno sempre cosa fare, non devono nemmeno sforzarsi di avere un dubbio. Filtrano, secernono, compensano, supportano, espandono.
Ho sminuzzato, reciso, cauterizzato i vasi che li nutrivano. Non mi servono, posso sopravvivere lo stesso. Potrei davvero sopravvivere senza questo stupido corpo e senza il sangue che lo nutre.
Posso sopravvivere da sola.
Dopo averli estratti e studiati, li ho ributtati dentro, senza un ordine, senza una logica. A questo punto si dovrebbe procedere richiudendo, avvicinando i lembi e suturando metodicamente.
Ma non ci riesco, non posso richiudere, non posso perchè non ho scoperto ancora per quale motivo il mio corpo abbia smesso di essere vivo. Non so se sia per il sangue, che pigro non ha voltuto più scorrere  o se è per qualche organo che ha smesso di espletare la propria funzione ed ha abbandonato quel meccanismo che sembrava perfetto.
Prima era perfetto, vorrei solo capire perchè ha smesso di esserlo.

lunedì 8 ottobre 2012

Pasta frolla

Ho preso una decisione drastica. Di quelle che ti spaventano e ti lasciano disorientata.
Ho lasciato Luca.
L'ho fatto per una serie di motivi, di ragioni, che sarebbe utopistico riuscire a spiegare qui in modo completo. Questa decisione, sebbene molto sofferente e ardua da digerire, l'ho presa in un attimo.
Mi sono sentita incompatibile, ho pensato che non fosse più la persona più giusta per me.
Poi ho riflettuto, e mi sono sentita stupida. Ho pianto fino alla stremo. Ho desiderato tornare indietro.
In seguito, ho capito che fosse invece la scelta più adatta.

Lui ora è in erasmus da ormai un mese e un po'. In questo periodo, apparentemente eterno, ci siamo sempre tenuti in contatto, ci siamo visti su Skype, sono andata a trovarlo... e per farlo ho investito tempo e forze, e soldi. Ho lavorato tutti i sabati, in cui sarei potuta stare a casa, ho messo da parte qualche soldo uscendo pochissimo e ho rinunciato a l'unico breve periodo di riposo prima dell'inizio delle lezioni, per prendere un aereo da sola e star là 4 giorni. E non sono pentita di ciò, l'ho fatto con piacere e nonostante lo sforzo non mi è pesato.
Lui fa la sua vita tranquillamente, ora ha un sacco di libertà e questo deve averlo condizionato davvero tanto. Esce 3-4 sere a settimana e torna alle 6 di mattina, si sveglia alle 9 e va a lezione, non so il quale stato. Beve, gli balena nella testa l'idea di comprarsi da fumare, va in discoteca praticamente ogni sera che esce e così passa il suo prezioso tempo di villeggiatura. Tutto ciò si discosta nettamente dalla realtà in cui vive di solito. Anche se lui si ostina a dire che non c'è molta differenza.
E mi sta bene. È giusto che si diverta, che si goda questi momenti.
A volte capita che per un giorno non riusciamo a vederci, perchè lui ha lezione, io pure, poi esce.
Questo è successo per 2 giorni di fila, ma per un problema di connessione, per il quale ho perso ore pur di risolvere. Il giorno dopo ci siamo visti per 14 minuti, nonostante avesse un'ora di tempo. E per quanto questo sembri una cazzata, per me non lo è. Perchè l'ho sempre detto, con lui per primo: non sono proprio fatta per le relazioni a distanza, queste mi consumano, mi distruggono, mi lasciano dentro una tristezza infinita. Non sono capace. Io sono fatta per gli abbracci e per sentire calore, non per vedere un volto sfuocato attraverso uno schermo.
Ma lui questo non lo aveva considerato, poi ha capito. E io lo conosco, quindi non ci ho voluto dare molto peso.
La sera stessa gli ho detto che non sarei riuscita a venire a novembre, come invece gli avevo accennato. Questo perchè da quando ho ripreso le lezioni non ho più a disposizione un mezzo di trasporto gratuito e devo fare ogni giorno 100 km in auto. Questa è una grossa spesa per me, che vivo da sola e ho un bugget mensile da rispettare.
Per questo, vedendo il costo dei voli da là (30-35 euro in tutto), gli ho chiesto se era disposto a venire lui qui. Certo, gli ho pure detto che avrei pagato io il volo se non ne fosse stato capace.
Ma non gli andava lo "sbatti" del viaggio (come se io non avessi fatto lo stesso poche settimane prima) e che dovevo capire che il tempo che gli rimaneva per stare in erasmus era poco (4 mesi).
Insomma, non gli andava di venire, preferiva rimanere nella sua città dei balocchi.
Da qui il declino delle conversazioni, giustificazioni campate in aria e affermazioni prive di logica.
Gli sono sempre venuta incontro su tutto, l'ho sempre incoraggiato a fare questa esperienza e sostenuto le sue decisioni a discapito mio.
Per questo mi sarei aspettata un minimo di comprensione. Una coppia si deve venire incontro, non si può viaggiare su direzioni diverse. Questo è un fattore di incompatibilità.
Gli ho chiesto un semplice passo verso di me, ma ne ha fatte 3 indietro.
Ci siamo allontanati, inevitabilmente.
Le nostre priorità sono mutate e non si trovano più sullo stesso piano.
E per quanto questo mi faccia male, per quanto questo sia l'ultimo mio desiderio al mondo, reputo che sia la decisione più giusta adesso.
Se avessi fatto finta di niente, se avessi sorvolato, avrei perso un pezzetto della parte che ricopro in questa relazione. Non voglio finire come quelle metà inghiottite dall'altro. Se sto male, se ho bisogno della persona che ha scelto di condividere come me un percorso, voglio essere certa che questa ci sia.
E l'unica certezza che ti dovrebbe dare una relazione. Esserci sempre l'uno per l'altro, a prescindere dalle circostanze, ma entro i limiti del possibile.
Non credo di avergli chiesto molto. Ho solo chiesto di alleggerire questa situazione di distanza, di tenermi stretta in questo vacillo, di darmi quella sicurezza che mi manca... perchè 3 mesi sono lunghi, per qualsiasi coppia, anche per la più ferrea.

E noi, che mi pareva potessimo essere di acciaio, ci siamo rivelati pasta frolla.
E mi sono sbriciolata... come un biscotto zuppo, sono caduta sul fondo della tazza.
Mi sento morire.
Mi sento così male che oggi non mangiare è stato estremamente semplice.

sabato 6 ottobre 2012

Faccio spesso un sogno

Apro gli occhi e mi sento soffocare, sono immersa nell'acqua e ovunque guardi non vedo dove poter emergere per respirare. Sento i polmoni restringersi e mi chiedo dove sono, perchè sono lì. Continuo a trattenere l'aria finchè non ce la faccio più ed espiro bolle. Penso a come ho fatto a cacciarmi in quella situazione. Alla fine cedo e apro la bocca per respirare, pensando a come dev'essere orribile morire affogati. E riesco a respirare, sono immersa nell'acqua ma riesco a fare un grosso respiro. Capisco che non è una cosa reale, allora mi sveglio con il fiatone.

Che stupida. Sogno di riuscire a respirare immersa nell'acqua senza affogarci dentro. Come se fossi capace di adattarmi a una situazione a me estranea, ad un circostanza del tutto incompatibile. 
Io ci penso. A volte ci credo. Credo di poter superare un contesto in cui temo di non riuscire a vivere serenamente.
Rifletto sul fatto che potrei star bene nel mio corpo.
Valuto come poter sopravvivere nel convivere con me stessa.
Ma in questo caso affogo. E lo faccio a pieni polmoni, sentendo perfettamente l'acqua soffocarmi la voce, il respiro, i pensieri. Ho un macigno che mi cinge i piedi, dal quale non potrò mai liberarmi, e mi trascina sul fondo.
E questo non è esattamente un sogno dal quale posso svegliarmi.

"I died a little bit inside...
I lay in tears in bed all night,
alone without you by my side". 
 
64,2 kg
63,5 Kg.

lunedì 24 settembre 2012

Condividere

Il momento di partire è arrivato. Ho fatto la valigia, preparato tutto, comprato 6 regali, stampato i biglietti aerei... insomma, sono pronta. È la prima volta che viaggio da sola e mi sembra una cosa così strana.
Sto aspettando che la cera si scaldi per depilarmi le gambe. Ora che sono da sola non curo molto i dettagli. Eh, fa un po' ridere. Mi depilo e mi faccio bella. Che cosa stupida.

Non so dire se ho voglia di partire davvero. Non perchè non mi manchi L, ma più che altro perchè dopo 5 giorni dovrò riprendere un aereo, tornare a casa, riaffrontare il fatto che passerò altro tempo, più tempo di prima, da sola.
Se ora mi sono rassegnata, poi dovrò ricominciare tutto da capo. Ancora.
Più passa il tempo e più mi sembra difficile dividere il tempo solo con me stessa.

Tra una settimana iniziano nuovamente le lezioni. L'ultimo anno, poi dovrò decidere che fare, se rimanere qui un po' e cercare lavoro, se andare via e trovarlo altrove. È un'incognita che dovrò valutare insieme a lui, perchè dovremo condividerla.
A volte penso: e se ci lasciassimo? Dio mio, non so proprio cosa farei... rimarrei qui in questo angolo di mondo a marcire e lamentarmi.
Io voglio andare via, voglio cambiare orizzonte, e non voglio farlo da sola.
Voglio farlo insieme alla persona che amo.
Vorrei.

giovedì 13 settembre 2012

Abbracci

Tra una settimana finisco il tirocinio in Ortopedia e sono contenta di questa esperienza costruttiva. Ho imparato molte cose e ho affinato e corretto le conoscenze che già avevo. Rispetto alla mi ultima esperienza, non c'è proprio da farne un paragone.
In compenso, non sono arrivata agli obiettivi che mi ero prefissata in quanto ad esami universitari, ma fa lo stesso... è un momento in studiare mi risulta molto difficile: tra il lavoro, le pianificazioni da preparare, un perenne cattivo umore e tutto il resto la voglia è ai minimi storici. Non fa niente, mi impegnerò il doppio a settembre.
È l'ultimo anno, grazie al cielo.

Meno 2 chili. 64.2 Kg.
Rispetto all'incirca la mia tabella di marcia.. un chilo al mese, piano, lentamente, con perseveranza.
Ma durerà poco e non vorrei mai che arrivasse Natale e le immancabili abbuffate a cui rimediare.
Mi porrò il problema quando sarà ora. Per adesso mangio regolare, ogni tanto faccio qualche strappo ma muovendomi parecchio al lavoro consumo anche di più. Quindi va bene così, per adesso.

Sono passati solo 16 giorni. Con Luca va... tra un momento buio e l'altro. Strascico. Cerco di sembrare felice e sempre sorridente. A volte non mi riesce e si accorge che c'è qualcosa che non va. Io invento scuse, sbottono qualche perplessità, poi mi sento in colpa perchè penso che così facendo potrei rendere la sua esperienza più faticosa, più triste. Allora mi rimetto in carreggiata e faccio un sorriso. Sto bene, va tutto alla grande, oggi è stata una bella giornata, e così del genere.
La verità è che sono apatica, svogliata.
Un po' mi manca.
A volte vorrei alzarmi la notte e prenotare un aereo per il giorno dopo.
A volte non vorrei sentirlo per giorni.
A volte vorrei solo un abbraccio. Da chiunque.

domenica 2 settembre 2012

Aspettative labili

Sto lavorando su me stessa.
Dicono che ci sono persone di cui non puoi fare a meno... e magari sembra davvero così.
Il fatto è che se ti rendi conto che questa teoria ha qualche crepa, inizi a far caso a molte cose.
Registri ogni volta che senti davvero la mancanza di questa persona, come una calcolatrice unisci le tue addizioni e a fine giornata ti rendi conto di dare meno peso a quegli spazi vuoti.. rispetto a quanto ti aspettavi.
Ed ecco che la realtà vince sulle aspettative, come è sempre vero che accada.
La tua idea limitata si allarga e si allunga, si storce e cambia forma.
Comprendi come le persone che ti stanno accando hanno importanza, sì, ma solo quando provi il bisogno di non essere da sola.

Mi ero fatta un'idea. Mi ero preparata a patire la distanza ogni giorno sempre di più. E invece succede che l'ho sentita, sì, il primo giorno, forse il secondo, e poi basta.
Mi sono svegliata ricoperta da una fredda consapevolezza, attraverso la quale ho compreso quanto le aspettative possano condizionare un essere umano. Riesco a vivere tranquillamente senza una persona che reputavo vitale... e questo mi fa davvero paura. Mi fa raggelare.

Non so se sia che mi sono rassegnata all'idea di dover passare del tempo da sola o se davvero io stia bene così. So solo che sapevo, che in qualche modo, mi sarei allontanata. Forse per sopportare meglio, forse perchè ho sopravvalutato la cosa, magari perchè quello che ho ora non mi sembra sufficiente per una relazione. Non so rispondermi.

Credo soltanto che non sia qualcosa di positivo.

domenica 26 agosto 2012

Avevo una bambola

Quando ero piccola avevo una bambola. All'inizio, nuova di palla, era proprio bella.
Era una di quelle stupide bambole che ripetono frasi registrate. A volte queste frasi le troncava e si impallava in una sillaba. Le avevo tagliato i capelli in modo indecente pensando di esserne capace. Se la tiravi troppo si staccava una gamba e rimaneva monca finchè non trovavo qualcuno che sapesse reinserirla.
Era davvero una brutta bambola, alla fine.

Una notte ero in camera mia con questo fagotto di plastica ammaccato in mano e, non ricordo per quale futile motivo, decisi di scendere al piano terra. Inciampai nelle scale e mi feci le due rampe rotolando come un sacco di patate. Rotolai tenendo stretta quella insulsa bambola, continuando a sbattermela in faccia pur di non lasciarla.

È questo che mi urta di più del mio carattere. Il fatto che io debba sempre aggrapparmi a qualcosa, anche quando questo non mi fa bene e continua a nuocermi. Io mi avvinghio al ricordo, all'emozione che inizialmente ho provato ma che ormai, contestualizzandola al presente, perde di significato.
Non so porre un limite, non so distinguere i contorni, non sono capace di definire quello che voglio da quello che ho. Penso che quello che ho, è quello che voglio.
Semplifico l'equazione.

In un qualche scatolone dimenticato da qualche parte, penso di averla ancora quella stupida bambola.

giovedì 16 agosto 2012

Errori

Studio per diventare un'infermiera. Ho scelto questo lavoro perchè sento che mi appartiene, non per caso. All'inizio ero indecisa e pensavo di voler fare medicina, ma per una questione economica e temporale l'ho esclusa.
Ammiro davvero tanto il lavoro del medico. Conoscere com'è, come funziona, perchè, come si corregge il nostro organismo che è la cosa più perfetta - a livello fisiologico - che io conosca.
Studio per diventare infermiera e inizio a conoscere la professione che non ho scelto.
Inizio a vedere i difetti che prima non mi erano noti, incomincio a scavare sotto quel polverone di terra che oscura un punto di vista obbiettivo.
Ci sono medici narcisisti e presuntuosi, che non hanno nulla a che fare con la professione che hanno intrapreso. Questi medici dovrebbero vedere oltre i sintomi, dietro la malattia, oltre il letto di ospedale. Si credono una sottoscecie di Dio storpio con un bisturi in mano, capaci di essere indenni agli insuccessi solo perchè portano la sigla "Dott." davanti al cognome.
La medicina non è fatta solo per chi ha una memoria fotografica, né per chi la intraprende per sentirsi altolocato e prestigioso. Questi, in gergo, li chiamerei dottori delle mutua o dottori del cazzo.

Sto aspettando una chiamata.
Dall'altra parte della cornetta ti diranno che la persona in questione purtroppo non ce l'ha fatta ed è deceduta alle ore tot per insufficienza respiratoria o insufficienza renale (se la giocano queste due), ti diranno anche qualcosa che assomiglierà a "siamo addolorati, i nostri medici hanno fatto tutto il possibile".
Con una chiamata spersonalizzata e standardizzata ti diranno che hai perso un tuo caro e metteranno avanti le mani, giustificando una situazione che non puoi capire - perchè non sei un fottuto medico - in un qualche modo improvvisato.

La mia persona aveva un tumore la seno, bilaterale, a un modesto stadio. Sono stati effettuati esami di accertamento: ecografia mammaria, ago aspirato, Tac, Rx torace. Il tumore è risultato operabile. Interrotta cardioaspirina, iniziata profilassi con eparina calcica.
Effettuata visita con chirurgo, il quale fa intendere che se si sganciano dei soldi, si ha la precedenza.
Attesi ben 3 mesi, e solo dopo diverse insistenze, la paziente viene sottoposta a intervento di mastectomia radicale ad entrambi i seni.
Insufficienza respiratoria e cali pressori durante l'intervento portano alla scelta di ricorverarla in terapia intensiva. Una volta stabilizzata, viene spostata in Chirurgia. Episodio di fibrillazione. Rx torace. Risulta un'importante polmonite ad entrami gli organi respiratori. Continua la terapia antibiotica senza successo. Rx torace. Riscontrato versamento pleurico unilaterale. Trasferita in Pneumologia. Effettuate diverse emotrasfusioni, l'emoglobina non regge e continua a scendere nonostante inapparenti emorragie.
Insufficienza respiratoria, rianimata, intubata e trasferita in terapia intensiva.
Ti dicono che la situazione è instabile, si attendono le prossime 24 ore per saperne di più.
Anuria. I reni iniziano a cedere. Tutto, inizia a cedere.

Ti dicono di tenere il cellulare acceso.
Ti dicono che è solo questione di ore.

In parole povere ti dicono che secondo le statistiche, una percentuali di ammalati muore. Una percentuale di ammalati muore tutti i giorni, in ospedale.
È colpa delle malattie, non dei medici. Le malattie uccidono, i medici guariscono.

Sarà solo l'autopsia che ti darà la verità.
E allora aspetto. Aspetto che suoni il telefono.
Aspetto per decidere se continuare ad ammirare questa professione, o se guardarla con occhi più disillusi e distaccati.

lunedì 13 agosto 2012

Contatti bruciati

È triste come a volte mi soffermi a pensare a come potrei essere, a dove potrei essere, con chi, se solo avessi preso decisioni differenti. Fa capire quanto le mie scelte siano sempre come piedi che azzardano passi, incespicando su stessi.
Spesso mi sento un groviglio di fili, nodi avvinghiati che si tengono stretti li uni con gli altri. 
Tanti nodi non fanno una matassa liscia e ben districata. Fanno sono un guazzabuglio di linee senza apparente significato. Nessuno ci vorrebbe mettere le mani... a tutti piacciono le cose semplici.
Le cose semplici danno sicurezza.
E io vorrei essere qualcosa di sicuro, che lega qualcosa a qualcos'altro.
Vorrei essere un filo, ma sento di assomigliare più a un orlo scucito.
Vorrei essere una corda, ma mi pare di attorcigliarmi in un cappio.
Vorrei essere un cavo. Un condotto di elettricità.
Sì.
L'elettricità è bella, accompagna le tue giornate, le illumina e solo quando lo desideri le spegne.
E io mi sento davvero un cavo elettrico. Illumino città disabitate, do energia a elettrodomestici rotti e a lampadine interrotte. Sono un contatto bruciato.
La mia energia non converge, si perde.
Nessun elettricista mi sceglierebbe per i propri impianti.
Sono solo fortunata. Luca non sa un accidenti di niente, su come si scelga un giusto cavo aggiustato.
Lo ha scelto, mi ha scelto, senza sapere se ero adatta alla sua lampadina.
Ripeto, le mie scelte insicure mi hanno portato ad essere la scelta - probabilmente sbagliata - di qualcun'altro.
Ma finchè non ci sarà bisogno di "accendere la luce" non si saprà mai, quale sia la causa della scorretta illuminazione.

venerdì 20 luglio 2012

Riverside...



Down by the river, by the boats
where everybody goes to be alone,
where you wont see any rising sun.
down to the river we will run

When by the water we drink to the dregs,
 look at the stones on the river bed
I can tell from your eyes
wou've never been by the riverside

Down by the water the riverbed,
somebody calls you, somebody says
swim with the current and float away
down by the river everyday

Oh my God, I see how everything is torn in the river deep
and I don't know why I go the way,
down by the riverside

When that old river runs pass your eyes
to wash off the dirt on the riverside,
go to the water so very near
the river will be your eyes and ears

I walk to the borders on my own
to fall in the water just like a stone
chilled to the marrow in them bones..
why do I go here all alone

Oh my God, I see how everything is torn in the river deep
snd I don't know why I go the way...
down by the Riverside

domenica 8 luglio 2012

E rieccoci...

Oggi mi viene solo da piangere.
Un po' per tristezza, un po' per felicità.
È passato un mese dal mio ultimo post. Non ho scritto nulla volontariamente, perchè sentivo di dovermi schiarire le idee senza leggere in futuro un ondata di parole scoraggianti.

Sono triste per un insieme di sforzi che non rispettano le mie aspettative... sono ferma al mio peso da settimane, senza nessun risultato nonostante la fatica nel controllarmi o nel correggermi quando esagero con il cibo. Vorrei solo che fosse fine luglio. Il tirocinio di solito è un ottimo aiuto per la dieta, l'anno scorso ero calata tantissimo: 63 chili... e non riesco a pensare ad altro se non che voglio iniziare. Non solo per dimagrire.
Per la fine dell'anno vorrei arrivare ai 60.

Sono felice perchè stasera sono andata da mio padre e mi ha mostrato un video. In questo filmato si vedono i suoi amici, che gli hanno organizzato a sorpresa un finto matrimonio con la sua compagna... al mare, con tanto di finto sindaco, di fiori, di fedi, di palloncini, di cibo, di buquet, di marcia nuziale, di papillon. Prima lo hanno portato via per allestire tutto, con la scusa di un aperitivo, e poi BANG si è trovato in mezzo a un matrimonio perfettamente organizzato. Sono felice perchè mio padre sorride davvero poco e non lo avevo visto ridere così da un mare di tempo... mi sono venuti i lacrimoni.

Sono triste perchè mancano poco meno di due mesi e Luca parte per la Spagna. Agosto sembrava così lontano e il tempo sta volando, il tempo che mi rimane prima che vada via mi sembra sempre meno, troppo in fretta. Mi dico che è questione di abitudine, che una volta che sarà la mi rifarò la mia quotidianità e non ne soffrirò se non nel primo periodo. Mi dico che è meglio se me ne convinco, che se superiamo questa cosa saremo solo una coppia più forte e più sicura del sentimento che ci unisce. Mi dico che se va male è solo colpa mia, che avrei dovuto insistere perchè non partisse, che l'egoismo a volte è la via migliore.

Oggi, mentre studiavo oncologia, ho letto del tumore che ha avuto lui da bambino e ne abbiamo parlato. Neuroblastoma, si chiama. La maggior parte delle persone che lo conoscono non sa cosa sia quella cicatrice che gli disegna a metà l'addome, non sa per quale motivo non ha fatto i primi 2 anni di elementari, non lo sa probabilmente nemmeno la sua migliore amica... e io lo so. Non ho mai capito, fino ad oggi, quanto fosse intima questa esperienza di cui mi ha parlato.
Ci ho riflettuto parecchio.
Poi gli ho detto che se semmai saremo ancora insieme, da vecchi, gli terrò il pappagallo se non ci riuscirà da solo, non solo perchè sarò un'infermiera... e che ci stringeremo la mano quando avremo paura di tutto il peso degli anni sulle spalle. A vincenda, ci sosterremo a vicenda.
Eh, fa un po' ridere scriverlo, però mi ha reso felice dirlo e mi è venuto da piangere perchè ci credo davvero. E a lui sono venuti gli occhi lucidi, che è una cosa rara. Non riuscivo più a smettere di abbracciarlo.
Ero stupidamente felice nell'aver pensato alla possibilità di avere una persona che amo al mio fianco, quando sarò vecchia e flaccida. Ahah, sono davvero esageratamente emotiva!

Per il resto va bene... a parte il caldo che mi uccide. Il 20 luglio ho l'ultimo esame, il 21 parto per Madrid con Luca, alla ricerca di un appartamento per l'erasmus e per un po' di meritato relax...
Insomma, in fin dei conti ci sono stati periodi peggiori...

mercoledì 6 giugno 2012



"Ingoiare una polaroid di carta vetrata, 
regressione in chiave etilica di un'altra giornata
[...] 
Dove sei? 
...mi hai lasciato in un oceano di filo spinato"

domenica 20 maggio 2012

Una pioggia di Simpson

Stanotte ho dormito a casa di Luca: un appartamento al 3° piano in città. Beh, ha una simpaticissima mensola sopra il letto dove tiene meticolosamente ordinata la sua collezione di cose dei Simpson e una palla da baseball di dubbia provenienza.
Alle 4 e qualche minuto il terremoto più inquitante a cui io abbia mai assistito ci ha svegliati di soprassalto, accompagnato da una vera e propria pioggia di oggetti gialli sulle nostre teste. Armadi che sbattevano, giornali, portafoto e sveglie che cadevano dalla libreria, insomma... 6 gradi Richter di terrore! O.o
Siamo scesi giù accompagnati da qualche scossettina di assestamento. Fuori un delirio di gente in pigiama, tutti ancora rincoglioniti e addormentati. Alcune persone hanno fatto pisolini in macchina, perlopiù bambini con coperte di pile e peluches rassicuranti.
Io che non so reggere certe "emozioni" me ne sono stata seduta sul marciapiede a vomitare per un quarto d'ora buono. Che schiappa ciò, trema un po' la terra e l'ansia mi prende lo stomaco!
Stanotte ho già detto a Luca che dorme da me, ho troppa strizza.
Queste cose mi traumatizzano un mucchio, santiddio.

venerdì 18 maggio 2012

Offerta: 2 al prezzo di 1

Oggi ho parlato con una amica ed è uscito l'argomento cibo/peso/para.
Ho capito subito che è come me, sentendo una sua frase.
E dire che era l'ultima persona su cui avrei potuto scommettere... c'è chi li nasconde davvero bene, i propri problemi alimentari.

Detto ciò, non mi sono pesata per un po'. Occhio non vede, cuore non duole, è così che si dice.
Poi giorni fa l'ho fatto: 67 kg.
E ieri l'ho fatto di nuovo: 68 kg. Il ribrezzo.
Oggi mi sentivo così male e così grassa da far schifo. Ho mangiato una merendina a colazione, 60 gr di minestra in brodo a pranzo e ho fatto aperitivo per cena, ma penso di aver vomitato anche le meningi, e così mi sembra di sentirmi già meglio.
Da domani punterò su una alimentazione limitata, così da evitare di ridurmi a pensare a dove sia un bagno dopo ogni pasto.
Mi dispiace per Luca, mi dispiace anche un po' per me stessa, mi ero illusa di riuscire a mantenere una sorta di equilibrio cercando di non notare il mio corpo o perlomeno di sopportarlo... ma per ora ho un solo obiettivo e non c'è niente che mi può convincere a non raggiungerlo. Mi sono stufata, non mi va proprio di dovermi vergognare ogni volta che metto un piede fuori casa.
Stasera avrei solo voluto stare con L. ma aveva altro da fare.
Non riesco mai a fargli capire quando ho davvero davvero bisogno di avere qualcuno accanto.
Pazienza.
Ad agosto parte, e io mi sto preparando all'inevitabile

lunedì 30 aprile 2012

Sistema venoso, sistema di capacit(ansia)


Meno 3 giorni all'esame di Chirurgia. E dopo tanti lunghi giorni di studio a capofitto, in simil-sindrome-nevrotica-pre-mestruale, magari mi faccio una bella dormita. Pre-mestruale anche perchè non mi viene il ciclo da un pezzo, ma sono certa che appena terminerò l'orale dovrò avere in borsa un tampax, o magari 4.

Remember esame di stato: ansia-blocca-ciclo-maledetta.

lunedì 2 aprile 2012

Forza di volontà

Di forza di volontà ce ne serve proprio tanta per incoraggiare una scelta positiva per qualcun'altro ma negativa per se stessi. Egoista come sono, avrei già espresso il mio dissenso pubblicamente, ma a volte certe rinunce sono necessarie. Non sempre il mio benessere deve avere più importanza di quello di un'altra persona. Soprattutto se questa persona la ami.
Ebbene... L. è arrivato primo in graduatoria per l'Erasmus. Evviva. Ho pianto per 2 minuti buoni e poi l'ho chiamato per dargli la buona notizia, tutta allegra e pimpante.

Ho giurato a me stessa che non dovrò interferire mai e poi mai con le sue scelte. Se deciderà di accettare questa opportunità e andare a Madrid per 6 lunghi mesi mi andrà bene... certo, non sarà una passeggiata.
Mi sento già paranoia. Odio non avere le cose sotto controllo, odio sentire gente che va via e torna rendendosi conto che può fare a meno della persona con la quale prima condivideva tutto, e odio pensare queste cose come dannata egoista quale sono, e odio ancora di più sapere che se partirà potrei essere io quella che ha dei ripesamenti. Dannazione, io lo so che non sono fatta per i rapporti a distanza.

Dovrei solo essere felice per lui. Ma che cazzo mi gira per il cervello?

mercoledì 28 marzo 2012

Non riesco a smettere di canticchiarla...




 

"Ma quello era amore... ed è un dolore che ricordo ancora.

Si può diventare dipendenti da tale tipo di tristezza..."


giovedì 22 marzo 2012

A-d-o-r-o la primavera

È decisamente la mia stagione preferita e mi fa sentire più serena. Non so, la primavera è un portento!
Nonostante la stanchezza di questi giorni e alcuni problemi - già risolti - con Luca, mi sento abbastanza di buonumore. Certo alcune cose mi urtano, ma per ora non me ne curo, devo essere super positiva!
Per questa sessione di esami che lentamente si avvicina voglio dare il massimo e buttarmici a capofitto, così da passare un'estate tranquilla e senza sovrappeso di studio... ho iniziato ad aprire i libri già dalla fine degli ultimi esami e ho propositi forse anche troppo ambiziosi, ma ci si prova!
In programma ho anche una fuga da qualche parte, ancora la meta non è chiara e nemmeno il periodo... qualcosa di breve, comunque... un piccolo relax per staccare la spina e respirare un'aria diversa.

Cambiare aria e sempre quello che desidero di più. Tempo di laurearmi e i miei progetti potrebbero prendere una forma... pensavo al Trentino Alto Adige: è una bella regione, non ci sono nè afa d'estate, nè odiose zanzare, si guadagnano più soldi, ho dei parenti d'appoggio, ecc ecc... vedremo come si evolveranno le cose, anche con Luca... insomma, di viaggi mentali me ne faccio, ma devo per forza rimanere con i piedi per terra :D

Ricapitolando, un post parecchio positivo degno di essere annotato, anche perchè non è facile che io mi svegli così di buonuomore! Ehehe...

venerdì 2 marzo 2012

Diffidenza fa rima con...

Qualche giorno fa, un fatto che mi ha lasciata perplessa mi ha dato da riflettere.
La competizione è qualcosa di naturale e va anche bene se è genuina, se magari ti sprona a fare meglio, bla-bla-bla... ma ho notato che in certe persone è davvero qualcosa di allucinante, soprattutto se va a braccetto con la diffidenza.
Sono rattristata, davvero.
E lo dico io per prima, da persona diffidente con la D maiuscola che fatica a prendere per sincera qualsiasi cosa: da una parola a un gesto... e su questo aspetto: MEA CULPA, per carità.
Perlomeno, i fatti che mi lasciano in dubbio, li elaboro e li valuto, ne parlo, se negativi spesso li supero anche... non sempre, eccerto. Ma alcune persone li danno per certi solo secondo la propria prospettiva e prima valutazione, magari pure errata. Boh, non riuscirò mai a capire qual è il metro di valutazione in un cazzo di rapporto umano decente.
Penso solo che a volte certa gente parta in quinta e chiuda fuori tutto il resto, quando semplicemente dovrebbe mettere in dubbio quel piccolo dettaglio che fa la differenza tra un'amicizia e il suo opposto.

PS: il tirocinio in lungodeMenza è terminato e ovviamente non ho preso il voto che mi aspettavo. Pazienza, il prossimo andrà sicuramente meglio! Positività: modalità ON.

PPS: la mia tettina sta bene :D è ancora gonfia, ma tutto dovuto a sbalzi ormonali! Semplice congestione! DA-DAN... Paranoia immotivata sarà il mio nuovo nome!

domenica 19 febbraio 2012

Fine sessione

Ancora 3 turni e finisco il tirocinio in reparto. Oh, grazie al cielo se ne vede la fine.
Di esami me ne mancano 2 (perchè chirurgia si dà per persa) e il 28 si metterà un punto e a capo a questa infinita sessione.
(Tra parentesi, ringrazio l'anno bisestile per regalarmi bel un giorno di completo relax, prima dell'1 marzo nel quale le lezioni ricominciano. Ohibò, fatemi andare in vacanza perdinci! -.-'')

Per il resto non va male dai, non è che mi possa lamentare più di tanto. Con il mio stomaco sto meglio, rimango sempre tra il 63-64 chili e vabbè: glissiamo.
Luca ha fatto domanda per l'erasmus e io lo sto incoraggiando tanto, è un'ottima opportunità per la sua futura carriera e una buona cosa da scrivere sul curriculum... e poi aiuterebbe a renderlo più adulto, senza la mamma che gli prepara sempre tutto, ecc ecc. La verità è che sono terrorizzata all'idea che ciò abbia un buon fine e lui se ne vada via per sei mesi. Sono un'egoista sempre e comunque, ma senza darne apparenza. Di certo non sarebbe il caso di frenarlo solo per un mio capriccio.
Dettagli. Mi porrò il problema a tempo debito.
Meglio tergiversare, visto che è una cosa che so fare bene.

venerdì 27 gennaio 2012

Cielo di sabbia


"Intorno a te, mura di rabbia.
Tu chiami casa una gabbia...o no?
E il cielo sopra di noi sembra di sabbia
e, anche se piove, non spegne la rabbia che ho..."

venerdì 20 gennaio 2012

La maledizione delle tette

Vorrei esordire con una bestemmia, ma mi autocontrollo.
Se devo essere fortunata, non lo posso dire della salute.
Terminata tutta la faccenda dello stomaco, mi sono sentita tanto tranquilla e molto più serena. Pensavo che la mia dose di sfiga fosse esaurita per un po'.
Certo che dopo cinque interventi chirurgici, allergie/intolleranze, stomaco, e via discorrendo, un po' di tregua te la aspetti anche.

Ieri mi tocco il seno per caso, per grattarmi l'ascella, e TAC! sento qualcosa.
Ora, non è paranoia eh, non è nemmeno una sensazione soggettiva.
C'è una massa, una noce, un nonsochè. Sarà sui 2-3 centimetri.
Faccio dare una palpatina anche a Luca, tanto per escludere che me lo stia sognando.
Nada.

Oggi vado dal medico. Mi spalpuzza pure lui e mi fa: "meglio se facciamo un'ecografia", io gli chiedo cosa può essere e, tanto per alimentare la mia ipocondria, lui mi risponde "potrebbe essere un fibroadenoma, ma dobbiamo aspettare di fare l'ecografia per dirlo".
Ohi, per carità, robe generalmente benigne... però porcoddio.

Una cosa la posso dire con certezza: se tra le tasse che pago ci sono pure quelle per il sistema sanitario, perlomeno so che sgancio euri per qualcosa che uso. Mica come il canone RAI, che piuttosto che pagarlo lo prenderei in culo a mazzi di sei.
(E concludo così, con questa bella finezza caratteristica degli scaricatori di porto).

mercoledì 11 gennaio 2012

Se non fosse che amo questo lavoro...

Ci sono relativamente poche cose che mi mandano in bestia.
Una di queste è quando mi impegno al massimo, investo tempo ed energie, ci metto tutta me stessa in qualcosa, e in cambio ho sforzi pressochè vani.
Penso di essere una persona determinata (solo e) soprattutto in quello che voglio ottenere davvero; in quelle poche cose di cui mi importa veramente tanto non mi sono mai tirata indietro per nessun motivo.
Premesso ciò,sto lavorando proprio in un reparto dimmerda.
I materiali sono ormai obsoleti e poco aggiornati, il clima è quello che uno non vorrebbe mai trovarsi a respirare e - in più - l'incompetenza dà così tanta tristezza da farti passare la voglia di imparare. Per non parlare della mania di giudicare, tipica dei piccoli merdosi paesini di "campagna".
(Ma il mio non penso sia un giudizio affrettato, piuttosto una conclusione tratta da fatti di quotidinità.)
Sto con una tutor che non ne ha per le palle di insegnare.
Le ho chiesto: "mentre fai il prelievo, spiegami un po' quelli che sono i passaggi per farlo bene"
La sua esaustiva risposta è stata: "metto il laccio emostatico, metto il sistemino, faccio il prelievo"
TA-DAAANN: ma grazie al cazzo!

Questa mattina poi, l'apice del delirio.
La mia tutor mi prende da parte e mi dice: "l'altro giorno quando abbiamo fatto notte, la mattina dopo il giro, hai tirato su le spondine al paziente pinco pallino?"
E io: "Sì, certo"
Lei: "Ne sei sicura? Perchè quelle della mattina hanno trovato il pazientente con la spondina giù che stava per cadere"
Io: "Guarda, che mi ricordi io, l'ho tirata su dopo aver finito il prelievo delle urine. Non ho mai lasciato spondine giù, non credo proprio di aver fatto un errore simile"
Lei: "Eh, ma magari ti sbagli... mi raccomando, si può andare nei casini per queste cose, adesso abbiamo coperto la cosa e va beh, però.... ECC ECC"

Il paziente è stato trovato così alle 9, il mio turno finisce alle 7 e 10, le colazioni iniziano alle 7 e mezza. Ora, vabbè che posso essere rincoglionita, allieva, o quel cazzo che vuoi, ma non lascio giù le spondine. E poi solo perchè quelli che c'erano la mattina hanno voluto fare lo scaricabarile, vieni a prendertela con me?
E se è stato un parente che gliel'ha lasciata giù?
E le OSS? (Proprio oggi una mi ha detto: "vabbè, secondo me non cade, non gli mettiamo le contenzioni")

La cosa triste è che ho come l'impressione che lei creda davvero che io abbia lasciato giù la spondina. So di non averlo fatto, ma so anche che ora non si fida di me, si vede benissimo da come si comporta.
Mi ha fatto un discorso sul fatto di "avere occhio", che noi allievi di oggi non abbiamo, che la scuola di una volta era diversa ecc-ecc-ecc-ECC...
Lo scorso tirocinio ho preso 30 su 30. Ho l'impressione che questo andrà dimmerda.
Non perchè io non faccia il mio dovere, non perchè non mi impegni e non perchè non abbia voglia di imparare.
Ma perchè l'idiozia di alcune persone prevare sulla buana fede di altre.
È facile credere a quello che fa più comodo.
Io sento di avere la coscienza pulita. Anche se con quella, posso al massimo pulirmici il culo.

lunedì 9 gennaio 2012

La chiamano ipocrisia

Certe persone mi danno proprio tanta tristezza.
Fanno tanto la bella faccia, si spacciano per gente che "le cose che pensa mica le manda a dire" e poi si rivelano palesemente false.
La verità è che le bugie le diciamo tutti, è inevitabile.
Io cerco di essere franca il più possibile con chi ho rapporti costanti, ma chi non mi paga con la stessa moneta non penso che meriti questo riguardo.
E pensare che si crede che verso alcune persone non potresti mai avere certi tipi di "torti".
Ma, ad essere franchi, sembra quasi che siano le uniche che possano davvero ferirti.
Forse perchè sono anche quelle a cui hai dato fiducia.

La morale della favola e che leggi certe cose, e per un po' ci rimani male.
Poi pensi che la tua coscienza è pulita, quindi fottesega e fanculo.

lunedì 2 gennaio 2012

Solo il secondo giorno

E pensare che è solo il secondo giorno del 2012 è già odio questo nuovo anno.
Si dice che ad ogni anno inizi una "nuova vita". Cazzate.
Ho fatto un fottuto fioretto e da 2 giorni lo mantengo.
Anche oggi che faccio schifo ai cani.

Ore 6.15: un pacchetto di cracker con nutella
Ore 9.30: panino con salame
Ore 12: cotoletta con insalata
Ore 14.40: mezzo stracchino e 2 cracker
Ore 16: raschiando il fondo del barattolo di nutella

Chemmerda che sono. 64 chili di luridume.
Eppure mi sto impegnando molto a tenere tutta questa merda dentro.
Quanto sono brava?
L'anno scorso, a quest'ora, sarei stata altrove... inginocchiata dalla vergogna.
E ora non penso ad altro.
Ma rimarrò qui seduta, finchè non arriva Luca. Perchè quando c'è lui è più difficile trovare scuse.
Lui pensa che io stia bene. Io voglio che continui a farlo.
E vorrei solo pensare la stessa cosa.

domenica 1 gennaio 2012

Se chiudo gli occhi, non ci sei...


Se chiudo gli occhi non ci sei,
in fondo a tutti i miei vorrei.
Almeno tu lasciassi scia... saprei come lavarti via.

Se chiudo gli occhi dove sei?
davanti a tutti i dubbi miei.
Almeno tu lasciassi scia, saprei come mandarti via.


Una volta tanto dimmi "sempre, sarà per sempre"
Quanto ti costa dirmi sempre? se poi sempre è una bugia.

Prendimi in giro e dimmi "sempre, sarà per sempre"
Ma che ti costa dirmi sempre? se poi sempre è una bugia.

Se chiudo gli occhi forse sei
tutti gli errori, quelli miei.

Almeno tu fossi poesia,
saprei cantarti e così sia.

Chiudessi gli occhi affogherei;
è un fiume in piena di vorrei...
se almeno tu lasciassi scia,
saprei seguirti e andare via


Una volta tanto dimmi "sempre, sarà per sempre".
Quanto ti costa dirmi sempre? se poi sempre è una bugia.

Prendimi in giro e dimmi "sempre, sarà per sempre".
Ma che ti costa dirmi sempre? se poi sempre è una bugia.


Se chiudo gli occhi non ci sei,
se chiudo gli occhi dove sei?


Una volta tanto dimmi "sempre, sarà per sempre"
Quanto ti costa dirmi sempre? se poi sempre è una bugia.

Prendimi in giro e dimmi "sempre, sarà per sempre".
Quanto ti costa dirmi sempre? se poi sempre è una bugia...

Se chiudo gli occhi non ci sei
in fondo a tutti i miei vorrei.
Almeno tu lasciassi scia, saprei come lavarti via...