Sono passati 7 mesi dall'ultimo post.
Tutto va bene, ma qui il tempo mi pare che voli più in fretta.
Mi
sveglio e penso che mi aspetta un turno di 13 ore al lavoro.
"Durerá
un'eternitá", mi dico.
Eppure passa, é gia quasi buio e non mi sembra sera.
Passa tutto in fretta, il piacere tanto quanto il dovere e mi vedo come
da un finestrino mentre corro dietro al tempo.
Mi chiedono "quanti anni hai?" E dico "24" poi dopo un minuto mi
correggo: "25".
Rimango in dietro e rantolo rincorrendo questo treno che mi pare la
vita.
Una nonnina mi dice " avevo una pelle bellissima come la tua, un tempo" e
mi sorride tra le rughe che disegnano onde irrequiete. Questo mare di
nostalgia nel suo sguardo fa abbassare il mio e così mi sento in
imbarazzo. Mi chiede di sistemarle il cuscino e io eseguo. La sua pelle mi ricorda tanto la
carta pesta, come se fosse stata stiracchiata e riaccartocciata nel tentativo vano di voler riparare il
danno.
E pensare al momento in cui assisti la morte, a quei
giorni in cui te la implorano per lo stremo, a quelli che invece ci si
aggrappano con le unghie. Pensare a quei giorni dove non esiste piu la
persona ma solo la malattia, dove la famiglia ti prega nel credere che
quello nn é piu il caro che era una volta. Rimane spesso un gracile
guscio vuoto ormai di tutto e colmo solo di stanchezza.
Qui, dove le giornate di sole sono ancora sporadiche, qui più a nord di una spanna sulla cartina, qui il tempo vola più in fretta come se scivolasse più facilmente sulla curvatura del Pianeta.
Sarà un impressione, sarà che mia nonna ha sempre avuto ragione nel dirmi che dopo una certa età tutto precipita: i giorni, i mesi, gli anni. Chiudi gli occhi, li riapri e 7 mesi sono passati già, così, con la stessa fuga con cui lo pensi.
In questa vita ho ancora una lista immensa di cose da fare. Ho voglia di farle prima di vedere la mia pelle di carta pesta stiracchiata. E mentre corro affannata dietro a questo treno inizio a spuntarne, pian piano, una alla volta.
Ciao Italia, mi manchi. Mi manca il tempo pigro che scorre da te... ma ormai mi sto abituando a sentirmi una maratoneta e anche se stramata, ora, qui, ho un sacco di traguardi da raggiungere.
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