lunedì 20 aprile 2015

Veloce, più veloce.

Sono passati 7 mesi dall'ultimo post.
Tutto va bene, ma qui il tempo mi pare che voli più in fretta.

Mi sveglio e penso che mi aspetta un turno di 13 ore al lavoro. 
"Durerá un'eternitá", mi dico. 
Eppure passa, é gia quasi buio e non mi sembra sera. Passa tutto in fretta, il piacere tanto quanto il dovere e mi vedo come da un finestrino mentre corro dietro al tempo. Mi chiedono "quanti anni hai?" E dico "24" poi dopo un minuto mi correggo: "25". Rimango in dietro e rantolo rincorrendo questo treno che mi pare la vita. 
Una nonnina mi dice " avevo una pelle bellissima come la tua, un tempo" e mi sorride tra le rughe che disegnano onde irrequiete. Questo mare di nostalgia nel suo sguardo fa abbassare il mio e così mi sento in imbarazzo. Mi chiede di sistemarle il cuscino e io eseguo. La sua pelle mi ricorda tanto la carta pesta, come se fosse stata stiracchiata e riaccartocciata nel tentativo vano di voler riparare il danno. 
E pensare al momento in cui assisti la morte, a quei giorni in cui te la implorano per lo stremo, a quelli che invece ci si aggrappano con le unghie. Pensare a quei giorni dove non esiste piu la persona ma solo la malattia, dove la famiglia ti prega nel credere che quello nn é piu il caro che era una volta. Rimane spesso un gracile guscio vuoto ormai di tutto e colmo solo di stanchezza.

Qui, dove le giornate di sole sono ancora sporadiche, qui più a nord di una spanna sulla cartina, qui il tempo vola più in fretta come se scivolasse più facilmente sulla curvatura del Pianeta.
Sarà un impressione, sarà che mia nonna ha sempre avuto ragione nel dirmi che dopo una certa età tutto precipita: i giorni, i mesi, gli anni. Chiudi gli occhi, li riapri e 7 mesi sono passati già, così, con la stessa fuga con cui lo pensi.

In questa vita ho ancora una lista immensa di cose da fare. Ho voglia di farle prima di vedere la mia pelle di carta pesta stiracchiata. E mentre corro affannata dietro a questo treno inizio a spuntarne, pian piano, una alla volta.

Ciao Italia, mi manchi. Mi manca il tempo pigro che scorre da te... ma ormai mi sto abituando a sentirmi una maratoneta e anche se stramata, ora, qui, ho un sacco di traguardi da raggiungere.

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