sabato 27 febbraio 2016

Millimetri. Pollici.

Questione di un passo. Anzi, meno di un passo. Diciamo millimetri. Pollici.
Qualsiasi misura va bene, basta che renda l'idea di quanto sia infinitesimale la distanza tra me e questo burrone del quale non puoi vedere nemmeno la fine.
Sto sul bordo. In equilibrio. So che prima o poi tentennerò perché già posso percepire la sensazione. Già posso sentire il vuoto e l'aria che mi trafigge la faccia.
Sarà questione di tempo: perché sono sempre stata una persona scoordinata, sgraziata, sbilenca. Esattamente quel tipo di persona che vedi precipitare perché sa che c'è questa alta possibilità che succeda.
Ma alla fine chi lo sa? Magari sono una persona diversa anche su questo ora. O magari sono diventata tanto brava a non mostrare quanta paura ho.
La vera variabile forse é: precipitare perché si perde l'equilibrio... o precipitare perché ci si butta a capofitto?
Non so se importa davvero cosa mi ha portato su questo ciglio.
Ora ci sono. Sono qui, sola, faccia a faccia con me stessa.
Speravo non potesse mai accadere.

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