lunedì 13 agosto 2012

Contatti bruciati

È triste come a volte mi soffermi a pensare a come potrei essere, a dove potrei essere, con chi, se solo avessi preso decisioni differenti. Fa capire quanto le mie scelte siano sempre come piedi che azzardano passi, incespicando su stessi.
Spesso mi sento un groviglio di fili, nodi avvinghiati che si tengono stretti li uni con gli altri. 
Tanti nodi non fanno una matassa liscia e ben districata. Fanno sono un guazzabuglio di linee senza apparente significato. Nessuno ci vorrebbe mettere le mani... a tutti piacciono le cose semplici.
Le cose semplici danno sicurezza.
E io vorrei essere qualcosa di sicuro, che lega qualcosa a qualcos'altro.
Vorrei essere un filo, ma sento di assomigliare più a un orlo scucito.
Vorrei essere una corda, ma mi pare di attorcigliarmi in un cappio.
Vorrei essere un cavo. Un condotto di elettricità.
Sì.
L'elettricità è bella, accompagna le tue giornate, le illumina e solo quando lo desideri le spegne.
E io mi sento davvero un cavo elettrico. Illumino città disabitate, do energia a elettrodomestici rotti e a lampadine interrotte. Sono un contatto bruciato.
La mia energia non converge, si perde.
Nessun elettricista mi sceglierebbe per i propri impianti.
Sono solo fortunata. Luca non sa un accidenti di niente, su come si scelga un giusto cavo aggiustato.
Lo ha scelto, mi ha scelto, senza sapere se ero adatta alla sua lampadina.
Ripeto, le mie scelte insicure mi hanno portato ad essere la scelta - probabilmente sbagliata - di qualcun'altro.
Ma finchè non ci sarà bisogno di "accendere la luce" non si saprà mai, quale sia la causa della scorretta illuminazione.

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