Apro
gli occhi e mi sento soffocare, sono immersa nell'acqua e ovunque
guardi non vedo dove poter emergere per respirare. Sento i polmoni
restringersi e mi chiedo dove sono, perchè sono lì. Continuo a
trattenere l'aria finchè non ce la faccio più ed espiro bolle. Penso a
come ho fatto a cacciarmi in quella situazione. Alla fine cedo e apro la
bocca per respirare, pensando a come dev'essere orribile morire
affogati. E riesco a respirare, sono immersa nell'acqua ma riesco a fare
un grosso respiro. Capisco che non è una cosa reale, allora mi sveglio
con il fiatone.
Che stupida. Sogno di riuscire a
respirare immersa nell'acqua senza affogarci dentro. Come se fossi
capace di adattarmi a una situazione a me estranea, ad un circostanza
del tutto incompatibile.
Io ci penso. A volte ci credo. Credo di poter superare un contesto in cui temo di non riuscire a vivere serenamente.
Rifletto sul fatto che potrei star bene nel mio corpo.
Valuto come poter sopravvivere nel convivere con me stessa.
Ma
in questo caso affogo. E lo faccio a pieni polmoni, sentendo
perfettamente l'acqua soffocarmi la voce, il respiro, i pensieri. Ho un
macigno che mi cinge i piedi, dal quale non potrò mai liberarmi, e mi
trascina sul fondo.
E questo non è esattamente un sogno dal quale posso svegliarmi.
"I died a little bit inside...
I lay in tears in bed all night,
I lay in tears in bed all night,
alone without you by my side".
64,2 kg;
63,5 Kg.
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