domenica 28 agosto 2011

Mi hanno detto che si muore ispirando

Ma in effetti non trovo una logica ragionevole in questa scelta
È come se volessimo tenerci un po’ di fiato come garanzia, come investimento a fondo perduto. Sembra un po’ una filosofia di egoismo: possiamo prendercelo, allora perché lasciarlo? Gonfiamo i polmoni più che possiamo, fino a farli scoppiare. Aggrappiamoci a ciò che per tanto tempo ci è appartenuto, tiriamole giù fino al nostro capolinea, queste molecole. 
Coltiviamo il terrore di non avere abbastanza.

Ho provato a fare un lungo respiro, prendendomi tutta l’aria che ho potuto contenere e un dolore al diaframma mi ha costretto il torace. Poi ho espirato e il sollevo mi ha cinta, dandomi un brivido di benessere.
Io sto meglio vuota. Vuota di tutto, intendo… di aria, di sentimenti, di cibo. La pienezza è così ingombrante, così scomoda, pesante.
Penso che, contrariamente alla fisiologia umana, potrei morire espirando.

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